“Questo 16 Ottobre alle 4 del mattino è a voi sorella mia che scrivo per l’ultima volta…”
Iniziava così l’ultima lettera di Maria Antonietta.
Alle 4 del mattino, impossibile dormire…prese carta e calamaio e cominciò a dire addio alle persone care alle quali si era legata in quelli che erano stati solo 37 anni di vita.
Soffriva moltissimo per la separazione dai figli…quale madre non ne soffrirebbe? Sapeva che non li avrebbe mai più rivisti, come non avrebbe più rivisto le sue sorelle, la sua casa, i meravigliosi giardini che con tanta cura aveva fatto realizzare, ma soprattutto non avrebbe mai più rivisto l’uomo che per tanti anni le aveva scaldato il cuore. Quel cuore che per troppo tempo era rimasto immobile. Quel cuore che non sapeva nemmeno di possedere. E poi all’improvviso…a quella festa…due occhi color del cielo le avevano fatto scoprire cosa fosse l’amore.
All’epoca, però le notizie non viaggiavano alla stessa velocità di oggi e quindi il povero amante venne a conoscenza della morte della sua amata solo in seguito…Chissà se quei pensieri, quel sentimento e quelle parole saranno giunte a lui in qualche modo, quella sera stessa, proprio alla 4 del mattino. Un sussulto, così, nel sonno, come quando ci sembra di cadere nel vuoto e poi delle parole sussurrate appena da una voce familiare: Tutto a te mi guida…
Beh, ora è l’una e mezza del mattino e sebbene domani non mi aspetti la pena di morte, dovrei davvero cercare di prendere sonno…domani si gira il trailer promozionale dello spettacolo.
Direi che io a differenza sua posso chiudere gli occhi serenamente pensando a domani. Direi che non è un’impresa impossibile. Direi che posso farcela.
Buonanotte, mia regina…ci voleva giusto un cuore di donna come il tuo per sopravvivere ad un‘attesa talmente terrificante e affrontare poi la morte con la fermezza che hai dimostrato nonostante tutto…
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